Con raffinate soluzioni estetiche gli spazi della Casa presentano un ricco apparato decorativo, oggi segnato dal tempo e reso unico da straordinari effetti délabré in grado di orientare la ricerca di una nuova saggezza della ri-costruzione della città.
Un insegnamento da interpretare e replicare nei molteplici casi di riuso e rigenerazione che caratterizzeranno la rinascita delle città nei prossimi anni.
Tra questi ci guida in qualche modo, l’intensità di alcune riflessioni di Roberto Peregalli (I luoghi e la polvere. Sulla bellezza dell’imperfezione, Milano 2012), quando afferma che la patina, come la polvere, si deposita sulle cose. Dà loro vita. Le inserisce nel tempo. Un tavolo, una sedia, un bicchiere parlano del passato, delle mani che li hanno toccati, attraverso la pelle del tempo che li avvolge a poco a poco. Questo vale per gli oggetti e per i luoghi. Sono sacche di arresto nella corsa forsennata del tempo, non sono utili a nulla ma, come il silenzio in una partitura musicale, necessarie al ritmo delle cose. Permettono una visione del mondo più ampia, in cui tutto non sia già deciso, e il destino giochi la sua parte.